Giovedì, 07 Settembre 2023 05:12

6 settembre 1955 - Pogrom islamico a Istanbul        In evidenza

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Di Monsignor Filippo Ortenzi - 6 settembre 2023 - 

Il 6 settembre 1955, fomentati dal Partito Democratico  del primo ministro Adnan Menderes e dagli imam delle moschee sunnite, decine di migliaia di musulmani turchi assaltano la minoranza cristiana   greco-ortodossa di Istambul, allora composta da oltre 200.000 persone, uccidendo una ventina di cristiani, ferendone  decine di donne, saccheggiando e incendiando oltre 4000 abitazioni, 110 alberghi, 27 farmacie, 23 scuole, 21 farmacie e 73 chiese. La violenza oltre che sulla minoranza romea (romani di lingua greca e religione ortodossa) si estese anche contri gli altri cristiani: armeni e assiri e contro la comunità ebraica. 

Conseguenza del pogrom fu la diaspora cristiana da Istambul, riducendo dal 55 ad oggi la presenza greco-ortodossa di quella che per per oltre 1600 anni si è chiamata Costantinopoli - Nuova Roma ad appena 2.500 persone.   

Il ricordo della decantata religione di clemenza e misericordia che Papa Francesco ha definito "una religione di Pace" e che soltanto alcuni anni prima, dal 1915 al 1919, aveva effettuato il genocidio (Medz Yeghern) e la pulizia etnica degli armeni dell'Anatolia, con oltre 1.500.000 (un milione e mezzo) e il meno noto genocidio assiro (Seyfo) che riguardò 750.000 persone, di due etnie massacrate unicamente perché ritenute infedeli: 

Va ricordato che l'Islam ha un concetto di morale e bene diverso da quello cristiano e il Corano (2:191) espressamente ordina ai musulmani: "uccideteli ovunque li incontrate e scacciateli..."   Il ricordo è ancora più doloroso perché in questi giorni si sta effettuando un nuovo genocidio, ad opera degli azeri supportati da milizie jhaidiste turche, delle popolazioni armene del Nagorno-Karabakh, nell'assordante silenzio del Vaticano (il Papa si interessa soltanto della difesa dei musulmani rohingya del Myanmar o uiguri della Cina, dimenticando che queste popolazioni quando hanno avuto governi islamici propri, la prima cosa che hanno fatto fu di sterminare missionari e convertiti locali al cristianesimo. Purtroppo la NATO è interessata a mantenere i buoni rapporti con la Turchia e le Teocrazie arabe del Golfo e degli armeni non interessa nulla e la Russia, che fino a ieri si era posta a garante dell'incolumità fisica delle minoranze cristiane nel mondo islamico e della difesa degli armeni del Karabakh è impegnata in una guerra fratricida in Ucraina. 

L'Italia erede dell'impero cristiano di Roma, con estremo rammarico, perché avevamo sperato che il Governo Meloni avesse adottato una linea diversa da quella dei governi precedenti, ha rinunciato, in nome della sudditanza atlantica, non soltanto ad avere una linea pacificatrice tra le parti ma anche a difendere le minoranze perseguitate e discriminate del mondo.